Il 24 giugno 1928 nasce mio padre Francesco Giovanni De Pasquale, da Marco.
Mio nonno è stato uno dei primi panettieri di Bari, lavorava nello storico panificio Signorile, dove nel periodo della guerra per provvedere ai bisogni della popolazione, privi di impastatrici e corrente elettrica, il pane veniva impastato, addirittura con i piedi.
Mio padre appena adolescente, per necessità economiche della famiglia cominciò a lavorare in un altro storico panificio barese: “il Vulcano” in pieno centro in via Calefati, dove per diversi anni svolse la mansione di fornaio.
Questo fin quando ebbe una proposta da un rappresentante di farine e, così mettersi in proprio in un nuovo quartiere: Poggiofranco, in un locale di un palazzo dove finiva la città. Mia madre proveniente dalla città vecchia usava, come tutte le coetanee del borgo antico, andare a piedi per devozione al Santuario di Santa Fara (una santa di origini francesi ), che, per chi ci andava e proveniva dal centro era direzionato verso il locale suddetto. Per questo motivo la denominazione sociale del forno fu sancita in PANIFICIO SANTA FARA.
Mio padre ha aperto nel 1962 la sede in viale Papa Pio XII, 20. Negli anni 70 il Panificio Santa Fara si attestava come punto di riferimento del quartiere e si affermava per la sua focaccia barese, conosciuta dappertutto.
Nella mia vita avrei voluto fare qualsiasi cosa, a parte continuare con la vita di sacrifici di mio padre.
Mi ero iscritto al primo anno di Economia e commercio, avevo cominciato brillantemente a lavorare in proprio iscrivendomi all’albo degli agenti immobiliari della camera di commercio, quando nel 1990, mio padre, stanco, provato dall’età, ha deciso di lasciare l’attività.
Sentivo in me, forte la responsabilità di non perdere e proseguire la tradizione di famiglia, ed ho cominciato ad apportare delle innovazioni alla vecchia concezione del panificio, oltre a vendere solo pane e focaccia, inserivo nella bottega un punto vendita di salumeria di alta qualità e la produzione di rosticceria, friggitoria e dolci tipici pugliesi.
Sin da ragazzino ho avuto una grande passione per la scrittura, così per attirare l’attenzione della clientela e per offrire una stravagante differenza ho cominciato a far stampare sui sacchetti del pane, delle mie poesie. Questa iniziativa è piaciuta tantissimo all’opinione pubblica, tanto da ricevere articoli su molti giornali locali e nazionali.
Addirittura, sono stato invitato una domenica negli studi Rai alla trasmissione Uno Mattina per presentare queste buste e raccontare la mia passione per il pane e la poesia, smitizzando il detto latino che asserisce che “le poesie non portano pane”.
Infatti, per portare “pane buono” c’è bisogno di formazione, che ho conseguito attraverso la frequenza di molteplici corsi di aggiornamento sulle tecniche del freddo nella lievitazione. La mia attenzione doveva essere indirizzata verso il contenuto e non solo sul simpatico sacchetto.
Ho conseguito così non solo la fiducia ma soprattutto la collaborazione pubblicitaria della mia clientela. In conseguenza a questo successo, frutto di sacrifici e di amore per il lavoro, nel 2010 mio figlio Francesco Giovanni (quarta generazione della tradizione panaria familiare), dopo aver conseguito un attestato di partecipazione, ad un corso full immersion durato 5 mesi, con il numero uno della panificazione mondiale: Piergiorgio Giorilli, attualmente presidente onorario della Richmont International, una associazione che si occupa di formazione e divulgazione innovativa dell’arte tradizionale della panificazione e della pasticceria, ha inaugurato la seconda sede, figlia dell’attività di famiglia:
il PANIFICIO SANTA FARA CAFFÈ BISTROT
Un nuovo concetto di panificio che vuol essere mitteleuropeo e nello stesso tempo radicato nella tradizione culturale e culinaria barese.
Un Panificio con annesso il bar, dove ci si può tranquillamente sedere ai tavoli conviviali e consumare un’ottima e sana colazione o fare uno spuntino di metà mattinata, piuttosto che una sosta per il pranzo e allo stesso tempo sentirsi: come a casa propria, ma proiettati verso il futuro.
Anche in un’era consumistica, il Pane rimane l’alimento essenziale di ogni pasto. Egli è il frutto degli “annullamenti” dell’identità dei 4 elementi che lo compongono per essere prodotto. Infatti, la farina, l’acqua, il lievito e il sale sono elementi differenti tra loro che, solo nell’armonia della loro unione, trovano il loro “fine”.
Da sempre il pane è stato fonte di convivialità.
Un pezzo di pane e un bicchiere di vino, donano armonia e allegria alla tavola. Per questo deve essere buono, digeribile, essenziale e mai superfluo. Per possedere queste qualità, nasconde in sé la sintesi del sacrificio di una notte insonne, mentre tutti dormono e, il suo profumo, quando sforna, diventa la soddisfazione rinnovata, di una creazione quotidiana.
Nel nostro contesto, tale creazione risulta possibile solo attraverso i singoli sacrifici delle vite che compongono la mia famiglia, a partire da mia moglie, per arrivare ai miei figli, ai miei fedeli collaboratori e per finire, chissà, anche alla quinta generazione di questa memorabile storia, che sono i miei nipoti.
Noi con la capacità ereditata da 4 generazioni e la professionalità alimentata dai succitati corsi di formazione, riuscendo a fare sintesi tra innovazione e tradizione siamo in grado di proporvi e garantirvi, da sempre, prodotti lievitati ad alta digeribilità.